giovedì 5 ottobre 2017

Vita extraterrestre nell'universo

Anche se il Centro Studi UFO (Center for UFO Studies) non è specificatamente coinvolto nella ricerca di vita intelligente Extraterrestre su altri pianeti, l'idea che alcuni UFO siano in realtà navi spaziali rende l'argomento in qualche maniera attinente all'ufologia.

A parte le molte storielle nate attorno alla teoria della vita su altri pianeti, molti scienziati sono attivamente impegnati nella ricerca della vita extraterrestre nell'universo con l'ausilio di radiotelescopi sintonizzati e programmati per ricevere emissioni di altre civililtà tecnologicamente avanzate.

Vita extraterrestre nell'universo

Vita extraterrestre nell'universo
Non siamo soli


(I progetti per la ricerca di intelligenza extraterrestre sono chiamati con l'acronimo SETI). Uno dei primi tentativi per scoprire probabilità di vita nell'universo è stato fatto dal Progetto Ozma (così chiamato in onore della regina di Oz), iniziato dal radio astronomo americano Frank Drake. Il progetto ha puntato i telescopi alla cattura di emissioni radio provenienti da stelle vicine simili al sole, come la Tau Ceti e la Epsilon Eridani.

Anche se segnali reali che provino l'esistenza della vita extraterrestre non sono in realtà mai stati registrati, molto è stato scoperto circa l'universo che ci circonda. Oltre al progetto Ozma, ci sono stati numerosi altri tentativi volti all'individuazione di segnali extraterrestri. Uno di essi, il più longevo, è quello compiuto dall'Università di stato dell'Ohio

Malgrado la mancanza di successo nella scoperta di forme di vita nell'universo, secondo il parere di molti astronomi ci sono molte probabilità che esista una vita extraterrestre. Questa conclusione è basata sull'equazione Drake sviluppata da Frank Drake, che la concepì come un modo per stimolare il dibattito sulla ricerca di intelligenza extraterrestre.

Nell'equazione ci sono sette fattori usati per determinare il numero probabile di civiltà tecnologiche capaci e desiderose di trasmettere e ricevere segnali radio. Questi fattori includono il tasso di nascita di stelle nuove, il numero di pianeti attorno ad una stella, i pianeti in grado di ospitare la vita, gli ambienti favorevoli, la vita intelligente, le società comunicative e il lasso di tempo necessario al ciclo vitale di una civiltà.

Diversi scienziati hanno anche iniziato a speculare sulla possibilità che le civiltà extraterrestri siano già in contatto tra di loro, particolarmente in regioni della galassia dove le stelle sono vicine le une alle altre. Le attività di queste società cosmiche altamente avanzate potrebbero essere rilevabili sulla terra, e costituire quindi le prove che i progetti SETI stanno assiduamente cercando.

Alcuni scienziati rifiutano l'idea che esista la vita extraterrestre nell'universo. La teoria che meglio di tutte esprime questa opinione è quella di Enrico Fermi (conosciuta con il nome di Paradosso-Fermi) secondo la quale se la vita aliena esistesse veramente nell'universo, essi (gli extraterrestri) sarebbero già dovuti arrivare sulla terra.


Quindi, dove sono? 


L'argomento essenzialmente dichiara che se esiste la possibilità di vita su altri pianeti, avremmo già dovuto avere le prove della sua esistenza, perché l'età stessa della terra avrebbe dato ai presunti extraterrestri tutto il tempo necessario per arrivare fino da noi.

Ovviamente, se esseri intelligenti esistono forme di vita su altri pianeti da qualche parte, ci sono in realtà molti fattori che li avrebbero indotti a non contattarci, oppure avrebbero potuto semplicemente aver scelto di non farlo.

E ancora, c'è anche la possibilità che gli alieni abbiano già raggiunto la terra. Molti scienziati impegnati nei progetti SETI, tuttavia, non hanno mostrato abbastanza interesse nell'esaminare i dati UFO in modo tale da testare questa ipotesi.

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